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Riflessioni sul fenomeno Equity Crowdfunding

Nei giorni scorsi sono stato a Roma all’evento Crowdgeneration, organizzato da Scai Comunicazione in collaborazione con Mamacrowd.

Un evento di formazione e matching con i più autorevoli attori del mercato.

Per citare quanto viene riportato sul sito degli organizzatori: “L’equity crowdfunding in Italia è cresciuto incredibilmente negli ultimi anni arrivando a raccogliere nel 2019 oltre 49 milioni, con 170 campagne censite e un tasso di successo del 75% nei primi 6 mesi. Questa crescita, favorita anche dall’adeguamento delle normative in materia, testimonia anche un ampliamento del pubblico interessato a queste nuove e straordinarie opportunità di investimento e di crescita.”

In una sola giornata, intensa e ben distribuita, come da programma si sono svolti:

  • 2 sessioni plenarie in cui sono analizzati i fattori chiave del successo delle migliori campagne italiane ed i trend del settore direttamente dalla voce dei protagonisti;
  • 8 workshop verticali di approfondimento sui vari settori: comunicazione e strategia di lancio, aspetti normativi e legali, aspetti fiscali, investor relations, etc;
  • incontri one to one con i professionisti e i consulenti di ogni settore per avere feedback e chiarimenti immediati sui singoli casi;
  • occasioni di matching e networking durante i momenti di break, dal welcome coffee al lunch, dall’aperitivo ai saluti finali.

Insomma, tantissimi contenuti e tantissime occasioni di apprendere, conoscere, capire. Soprattutto, vista l’elevata qualità e preparazione degli speaker coinvolti.

Chi è intervenuto

Dario Giudici, CEO Mamacrowd, Michele Franzese, SCAI Comunicazione, Mauro Cervini, Investor – Professione Finanza, Roberto Magnifico, LVenture Group, Arcangelo Rociola, Giornalista Agi, Giovanni De Caro, Investment Manager, Enrico Viganò, Dottore Commercialista, David Casalini, CEO StartupItalia, Alessandro Lerro, Legal & Strategic Advisor, Daniela Costa, KBL Law, Massimo Ciaglia, CEO Connectia, Alfredo Belisario, Notaio, Ilaria Fava, B-yond, Roberto Preatoni, Preatoni Nuda Proprietà, Federico Rastelli, Mamacrowd,

A chi era rivolto l’evento:

  • Startup e PMI che stanno valutando di avviare una campagna di equity crowdfunding;
  • Startup e PMI che hanno già avviato la campagna e hanno bisogno di promuoverla o approfondire le modalità di gestione post-campagna;
  • Imprenditori e investitori che vogliono saperne di più e valutare un investimento.

Qui le mie riflessioni su quanto discusso…

Equity Crowdfunding: un fenomeno in crescita

L’equity crowdfunding in Italia vive un momento d’oro, dal 2014 al 2019 si evidenzia un trend crescente, inarrestabile.

Come si può evincere dall’infografica a questo link, realizzata dal portale Crowdfunding Buzz, il fenomeno è importante e ci sono tutti i presupposti per pensare che continui a crescere ancora.

Mamacrowd è la prima piattaforma di equity crowdfunding per capitale raccolto, la più autorevole, forse, la più nota e conosciuta, che vanta un success rate del 90%.

Alla base di ciò, c’è ovviamente una selezione molto scrupolosa dei progetti che vengono inseriti al suo interno.

La cosa interessante, a detta dei protagonisti dell’evento, è che, contestualmente all’ascesa dell’equity crowdfunding, stia calando l’interesse da parte di Angel Investors e Business Angels per finanziare le startup in fase pre-seed e seed.

L’equity Crowdfunding, diventa quindi a tutti gli effetti un’alternativa molto efficace per le startup e le PMI che vogliono raccogliere investimenti per i loro progetti.

Il crowd è qualificato

I più scettici, i più esperti, i più tradizionalisti, potrebbero pensare che, la folla, il crowd, non abbia le basi per valutare un buon investimento.

Il punto di vista è che, dall’altra parte, non ci sia qualcuno con strumenti e conoscenze tali da poter determinare correttamente il valore di una startup, per esempio.

Ma come faceva notare Dario Giudici, il crowd è perfettamente in grado di fare delle considerazioni attente e scrupolose.

Infatti, le startup e le pmi, essendo inserite in una piattaforma di comparazione con altri progetti, possono essere valutate e messe a confronto. Balzerebbe subito all’occhio una sproporzione nella valutazione pre-money in relazione allo stadio di avanzamento della startup.

Per di più, nel crowd, ci potrebbero anche essere delle persone che lavorano nel settore in questione, veri e propri esperti che possono conoscere e comprendere molto bene le dinamiche interne.

Non solo, la piattaforma offre di suo una selezione molto scrupolosa che porta a promuovere solo una piccola percentuale di tutti i progetti che vengono presentati.

Questo è ulteriore garanzia della sostenibilità degli investimenti che vengono fatti.

Non ultimo il fatto che, essendo una piattaforma di tipo marketplace con tante opzioni di vario genere a disposizione, si possa diversificare il proprio investimento.

Insomma, se ho a disposizione 20.000 euro da investire, chi mi vieta di puntare 2.000 in dieci startup diverse? Di quelle dieci ce ne sarà almeno una che andrà bene – o benissimo – e che permetterà di recuperare quanto perso nelle altre nove.

Per concludere

Non è tutto ora ciò che luccica, ma è anche vero che l’equity crowdfunding porta sul tavolo delle startup tanti vantaggi e tante opportunità.

Aumenta la visibilità per una startup: la campagna dura mediamente 60 giorni e questo permette di creare un tam-tam mediatico che può portare beneficio.

Non ci si ferma al singolo comunicato stampa pubblicato sulla testata di settore.

Aumenta la reach ed è possibile ampliare la platea di potenziali investitori che altrimenti non si sarebbe potuto raggiungere.

Aumenta la salvaguardia della governance aziendale, con la possibilità di emettere quote di tipo A e di tipo B, ossia solo con diritti patrimoniali e senza diritti di voto.

Infine, la campagna di equity crowdfunding aumenta la credibilità nei confronti degli stakeholders e del mercato dei capitali.